venerdì 27 febbraio 2009

SINTESI LEZIONI



Economia aziendale Prof.ssa Rossetto

Normativa IVA
Definizione di rivalsa
Imposta / imponibile
Tassa e aliquota
Operazione ai fini IVA
Cessione di beni
Cessioni di beni assimilati
Locazione con clausura di trasferimento
Autoconsumo
Requisiti fattura
Definizioni di leasing/lease back
Calcolo dell'interesse smplice e composto.
Cessioni gratuite
Esempi di fatture con clausole FMC (franco magazzino compratore) e FMV (franco magazzino venditore)
tutto questo lo trovate nel dossier ADI.SP categoria "Sintesi e lezioni". Il lavoro è stato fatto da Daniela e Romina dal 2/02/09 al 27/02/09.

Marketing Prof. Pozzato

Compravendita:
fasi e documentazione (DDT, fattura, ordine, conferma d'ordine)
Clausole di consegna, di pagamento, di imballaggio
contratto d compravendita
Concetto di marketing:
piramide di Maslow
definizione di marketing
marketing mix (5 P del marketing)
evoluzione orientamento prodotto fino al marketing Proattivo
tutto questo lo trovate nel dossier ADI.SP categoria "Sintesi e lezioni". Il lavoro è stato fatto da Daniela e Romina dal 2/02/09 al 27/02/09.

Economia aziendale Prof.ssa Degliuomini

Sistema infromativo e informatico
struttura aziendale:
finanza
amministrazione
vendite
acquisti
logistica
marketing

tutto questo lo trovate nel dossier ADI.SP categoria "Sintesi e lezioni". Il lavoro è stato fatto da Daniela e Romina dal 2/02/09 al 27/02/09.

Sistema Qualità Prof.ssa Cesano

Cenni storici sulla nascita della ISO 9000
Definizione di UNI EN ISO 9001
4 norme principali di qualità
principio gerarchio delle fonti
processi e procedure
modalità di gestione
miglioramento continuo e continuato
efficacia ed efficenza
8 principi gestione della qualità


tutto questo lo trovate nel dossier ADI.SP categoria "Sintesi e lezioni". Il lavoro è stato fatto da Daniela e Romina dal 2/02/09 al 27/02/09.




Inglese Prof.ssa Grimaldi

conversazioni telefoniche in inglese
verbi con preposizioni.
invio di fax , email, emoticons, conferma prenotazione alberghiera
programmare viaggi di lavoro
Frasi usate in aeroporto
espressioni formali/informali per chiarimenti
Present and Past trends:
preposizioni e verbi per indicare statistiche e dati

tutto questo lo trovate nel dossier ADI.SP categoria "Sintesi e lezioni". Il lavoro è stato fatto da Daniela e Romina dal 2/02/09 al 27/02/09.

Informatica Prof.ssa Rivautella

Word

Lettera con tabella, inserimento wordart e casella di testo, copia e incolla, taglia e incolla, calcoli in tabella in word , formattazione testo, controllo ortografico.

tutto questo lo trovate nel dossier ADI.SP categoria "Sintesi e lezioni". Il lavoro è stato fatto da Daniela e Romina dal 2/02/09 al 27/02/09.


Insegnante Panero 3/03/09 PARI OPPORTUNITA'



durante la prima ora siamo andati avanti con la fotocopia:
Anni '30-'40
sono gli anni in cui avvengono i timdi tantativi di rivalutare la fig. femminilenelle sue specificita'.
Nel 1934 vengono emanate la legge 23 APRILE 1934 n. 653 sulla tutela del lavoro delle donne e dei fanciulli, e la legge 5 LUGLIO 1934 n. 1347 sulla tutela della maternita' delle lavoratrici.
Anni '40-'50
sono gli anni in cui avvengono cambiamenti radicali nella societa' italiana.
Nel 1946 si assiste al primo suffraggio universale(le donne votano per la prima voltanel referendum tra monarchia e costituzione).
Nel 1948 nasce la Costituzione Italiana--> tra le svolte piu' interessanti, il divieto di qualsiasi discriminazion, la parita' dei coniugi, la parita' di retribuzione tra uomini e donne.
Anni '50-'60
Nel 1957 c'e' il Trattato di Roma con il quale si ribadisce la parita' di trattamento retributivo tra uomini e donne e parita' di lavoro.
Nel 1963 la Legge n. 67 sancisce che le donne possono intraprendere qualsiasi tipo di lavoro.
TUTELA DELLE DONNE LAVORATRICI ANNI '70
1970 nasce lo Statuto dei Lavoratori
Legge 1204 del 30.12.1971--> tutela delle lavoratrici madri
PARITA' TRA DONNE E UOMINI SUL LAVORO
Legge 903 del 09.12.1977--> parita' di trattamento in materia di lavoro.
Anni '80 CEE
Anni '90 legge n° 125 istituzione dell consigliera per le pari opportunità e legge n° 215 istituisce degli incentivi per l'imprenditoria femminile

CRISTINA E MARIO








Insegnante Rossetto 5/03/09

PARCELLE: documenti emessi dai professionisti ovvero coloro che hanno la P.IVA. I professioniti sono per esempio i dentisti, avvocati, dottori, geometri, notai, ecc. Sono soggetti che prestano la loro opera in termini di conoscenza.

2 TIPI DI PROFESSIONISTI: 1) Professionisti con ALBO e CASSA( coloro che sono iscritti ad un ordine professionale; ALBO= elenco di tutti i soggetti che hanno sostenuto un esame per svolgere quella professione)

2) Professionisti SCASSATI( sono i professioniti che non hanno ALBO e CASSA per esempio i consulenti di marketing. Questi soggetti non hanno sostenuto un esame riconosciuto dallo stato per svolgere una professione).

  • TRA DUE PROFESSIONISTI CON ALBO E CASSA (Commercialista e Commercialista; Avvocato e Avvocato; ecc)NON SI APPLICA LA CASSA DI PREVIDENZA PERCHE' HANNO LA STESSA CASSA.






  • UN PROFESSIONISTA QUANDO EFFETTUA DELLE PRESTAZIONI DI OPERA AD UN PRIVATO SENZA PATITA IVA NON DEVE APPLICARE LA RITENUTA D'ACCONTO.

PARCELLE DEI PROFESSIONISTI CON ALBO E CASSA Nella descrizione va inserito l'ONORARIO(prestazione), CASSA DI PREVALENZA(si esercita una rivalsa; per ogni professione la rivalsa e' diversa. Per esempio: Commercialisti 4%; Ingegnieri e Geometri 2%)RITENUTA D'ACCONTO ( sono le tassi da pagare allo stato;somma che il committente deve versare all'erario entro il 16 del mese successivo; la ritenuta d'acconto viene applicata sul IMPORTO= ONORARIO)

IL D.P.R 600 ART. 21 indica i soggetti per cui e' previsto da parte del committente il versamento della ritenuta d' acconto.

PARCELLA DEI PROFESSIONISTI SCASSATI I professionisti scassati esercitano la rivalsa secondo la legge 335/95--> non hanno una cassa, non lavoratori pubblici. I professionisti scassati sono iscritti all'INPS, ovvero alla GESTIONE SEPARATA INPS. Nella descrizione vine indicato gli ONORARI, RIVALSA ai sensi di L. 335/95 fissa del 4%. In questo caso la RITENUTA D'ACCONTO viene applicata sul TOT.FT e NON piu' sull'importo.

NON DEVE COMPARIRE LA RITENUTA D'ACCONTO SE IL DOCUMENTI E' STATO EMESSO DA UN PRIVATO E TANTO MENO COLORO CHE ADERISCONO AL REGIME DEL FORFETTINO NON TROVERANNO SCRITTO IN FATTURA LA RITENUTA D' ACCONTO. IN TUTTI GLI ALTRI CASI ANCHE SE NON COMPARE LA RITENUTA D'ACCONTO SI DEVE PAGARE LO STESSO.

F24--> modello di pagamento modificato nella quale viene indicato un codice. Il periodo e' il mese in cui si paga la parcella.

FATTURE PROFORMA(NOTULA)- fatture emesse dai professtionisti per ricordare al cliente quanto deve pagare. E' un foglio che non va registrato.

NOTE DI DEBITO(NOTULA, NOTA SPESE)- documenti che hanno la caratteristica di non essere soggetti all'IVA. Vengono emessi dal soggetto che presta l'opera ed e' un soggetto senza l'IVA. Per esempio i compensi occasionali.

ESEMPI:

PRESTAZIONE per ARCHIVIAZIONE DI DOCUMENTI:

ESCLUSA AI SENSI DELL'ART. 5 DEL D.P.R 633/72

SPESE DOCUMENTATE:

ESCLUSO AI SENSI DELL'ART. 15

INTERESSI DI DILAZIONE- si emette fattura, ESENTE ART. 10

INTERESSI DI MORA- si emette una notula, ESCLUSE ART. 15

IVA ORDINARIA--> L'aliquota e' del 20%

IVA RIDOTTA--> L'aliquota e' del 10%

IVA SUPER-RIDOTTA--> L'aliquota e' del 4%

CRISTINA E MARIO

Grassetto INSEGNANTE CESANO 05/03/2009

DOCUMENTI DI REGISTRAZIONE PER LA QUALITA'
Master o Allegati: possono essere modificati nel contenuto
Modelli: sono vincolanti e non possono essere variati

AZIONI CORRETTIVE
Approccio al processo - nel caso in cui si abbia un problema grave da risolvere si utilizza questa procedura:








  1. individuare la causa principale
  2. definire l'azione necessaria per eliminare la causa principale
  3. determinare i rischi o le implicazioni se non si intraprende l'azione
  4. attuare l'azione
  5. monitorare il successo

In questo caso il problema viene gestito dal responsabile qualità insieme al responsabile di quella attività.

AZIONI PREVENTIVE - azioni per anticipare le soluzioni per eventuali problemi che si potrebbero verificare

  • intraprendere i passi necessari per prevenire il verificarsi dei problemi
  • che cosa potrebbe andare male?
  • assicurarsi che il sistema di gestione sia adatto a soddisfare i bisogni e le aspettative presenti e future del cliente
  • il metodo preventivo all'interno del sistema di qualità si traduce in azioni concrete per anticipare situazioni che potenzialmente potrebbero diventare non conformi

CRISTINA E MARIO

Insegnante Degliuomini 3/03/09

Ricerca e Sviluppo: produrre conoscenza /invenzione/innovazione

Ci sono 3 atteggiamenti:

  1. atteggiamento passivo
  2. atteggiamento anticipato
  3. atteggiamento attivo(l' innovazione puo' incidere sui processi o sui prodotti)

ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

Una prima fase dell'Organizzazione Aziendale e' il TAYLORISMO(800-900):sottrarre l'organizzazione del lavoro all'empirismo per renderlo scientifico basato su principi rigorosi.

PUNTI ESSENZIALI:

  • ha aperto una parcellizzazione dei compiti ovvero dei COMPITI SEMPLICI e RIPETITIVI(processo produttivo in senso orizontale)
  • divisione dei compiti anche in senso verticale individuando una GERARCHIA(ordini diretti a "cascata")--> DIREZIONE GENERALE--> DIREZIONE INTERMEDIA-->DIREZIONE OPERATIVA.

Andando avanti negli anni c'e' un'altra forma di organizzazione aziendale: LA SCUOLA COMPORTAMENTALE(anni '30)-->L'UOMO in parte e' RAZIONALE e in parte e' EMOTIVO. E' un essere SOCIALE, vive nel GRUPPO, puo' essere ATTIVO e responsabile se e' opportunamente motivato. L'organizzazione aziendale tiene conto del fattore "personale".

Negli anni '50-'60 c'e' un autore di riferimento SIMON il quale sostiene che il processo decisionale aziendale e' condizionato dall'autorita' e dalla communicazione, in modo particolare in questa fase hanno molta importanza le funzioni del personale in termine di FORMAZIONE.

Negli anni '70-'80 c'e' un APPROCCIO SISTEMICO (caso della relta' attuale). A seconda di come cambia l'ambiente l'organizzazione aziendale deve addattarsi quindi:

  • e' progettata con elevati livelli di felssibilita'
  • ambiente esterno e strategie, obiettivi da perseguire.

Ci sono due tipi di organizzazione all' interno dell'azienda:

  • FORMALE
  • INFORMALE : - rapporti tra i dipendenti

- rapporti tra le funzioni

Ci sono relazioni all'interno che influenzano il risultato aziendale in modo POSITIVO(se c'e' una corrispondenza con l'organizzazione formale)o NEGATIVO( se ci sono dei contrasti)

CRISTINA E MARIO

INSEGNANTE POZZATO 09/03/2009

AREE FUNZIONALI: sono quelle funzioni che all'interno dell'azienda hanno un certo compito da svolgere. Devono saper cosa fare e sapersi relazionare con le altre funzioni al interno dell'azienda:

  • ACQUISTI
  • ORGANIZZAZIONE(devono saper che cosa fare e relazionarsi tra di loro)
  • FINANZA( gestire il flusso dei soldi che entrano ed escono dalla cassa dell'azienda, l'azienda non deve mai avere dei soldi in cassa, deve sempre investirli per poter recuperare dei soldi pagando per esempio i debiti)
  • AMMINISTRAZIONE/CONTABILITA'(il compito dell'amministrazione è quello di documentare tutto quando in modo tale da dare evidenza di quello che è stato fatto e di quello che si nell'azienda)
  • LOGISTICA/MAGAZZINO ( tutto deve essere ordinato a seconda del periodo di produzione)

CPMPRARE-->PRODURRE-->VENDERE

R&S(ricerca e sviluppo; innovare, creare) -->PRODUZIONE-->VENDITA

Il Marketing interviene già nella fase dell'innovazione anticipando i gusti e le esigenze dei clienti.

CRISTINA E MARIO


INSEGNANTE ROSSETTO 09/03/2009

LA CERTIFICAZIONE DEI COMPENSI ritenute d'acconto versate

  • in alto compare il nome del soggetto che versa la ritenuta d'acconto;
  • prima colonna: troviamo le descrizione della fattura e il tipo di compenso (prestazioni occasionali ecc.)
  • seconda colonna: troviamo gli importi lordi, ovvero gli onorari
  • terza colonna: importo della ritenuta d'acconto (20% sugli onorari)
  • quarta colonna: importo netto

nel caso in cui si abbiano delle spese escluse c'è una specifica colonna da compilare che si trova dopo quella degli onorari

Tutti i compensi (es: vitto e alloggio) dei professionisti vanno a formare la base imponibile e sono tutti soggetti ad IVA. Sono da considerarsi escluse solamente le spese per imposte e tasse (es: marche da bollo, diritti camerali) perchè sono documentate.

REGISTRI IVA

Compilazione:

Registro acquisti - si annotano tutti i costi

Registro vendite - si annotano tutte le fatture di vendita

Registro dei corrispettivi - si annotano gli scontrini e le ricevute fiscali

Essi devono essere tenuti da tutti i soggetti in contabilità semplificata tenuta dai titolari di P. IVA che non superano il volume d'affari, nell'anno solare precedente.

Se l'impresa effettua prestazioni di servizi il volume d'affari deve essere inferiore ai 320.000 € circa, se invece si tratta di cessione di beni deve essere inferiore ai 516.000 € circa; chi supera questi parametri è in contabilità ordinaria. Chi è in contabilità ordinaria deve tenere il libro giornale. Le società di capitali sono in contabilità ordinaria indipendentemente dai parametri di cui sopra.

Nelle società di capitale i soci rispondono limitatamente rispetto al patrimonio conferito e se ne hanno di tre tipi:

  • S.r.l. - capitale sociale diviso in quote
  • S.p.a. - capitale suddiviso in azioni (cioè titoli di credito che attestano un diritto)
  • S.a.p.a. - capitale sociale diviso in azioni e sono presenti due tipi di soci: gli accomandanti che rispondono limitatamente, e i soci accomandatari che rispondono illimitatamente, solidalmente e sussidiariamente

Società di persone suddivise in due parti:

  • S.n.c. - caratterizzata dalla presenza di soci che obbligatoriamente devono lavorare all'interno dell'azienda
  • S.a.s. - nella quale ritroviamo i due diversi tipi di soci

La differenza tra contabilità ordinaria e semplificata:

contabilità semplificata: si rilevano solo COSTI e RICAVI (variazioni economiche)

contabilità ordinaria: si rilevano anche incassi e pagamenti (variazioni finanziarie)

CRISTINA E MARIO

INSEGNANTE DEGLIUOMINI 17/03/09

Nella struttura formale troviamo l'ORGANIGRAMMA.

Prima di spiegare cos'e' un organigramma spieghiamo l'organizzazione aziendale.

l'ORGANIZZAZIONE ha lo scopo di individuare la combinazione piu' vantaggiosa delle diverse risorse: umane, materiali, immateriali. L'organizzazione prepare tutto quanto necessario per un suo funzionamento:

  1. STABILISCE L'ATTIVITA' NEI VARI REPARTI/ UFFICI
  2. STABILISCE A CHI SPETTA IL POTERE DI PRENDERE DECISIONI E CHI DEVE ESEGUIRE. QUALI SONO I COMPITI E LE RESPONSABILITA' DEI SINGLI E I RAPPORTI CHE DEVONO ESISTERE TRA DI QUESTI
  3. STABILISCE QUALI SONO LE RISORSE DI CUI OGNI SOGGETTO DEVE DISPORRE PER SVOLGERE I COMPITI CHE LI SONO STATI ASSEGNATI.

ORGANI DI LINE: organi operativi di decisione ed esecuzione. Hanno potere decisionale nel perseguimento diretto degli obiettivi aziendali.

ORGANI DI STAFF: organi specialistici che prestano consulenza ed assistenza agli organi di line. Sono privi del potere decisionale ma hanno solamente il compito di assistere e consigliare.

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA VIENE RAPPRESENTATA DALL'ORGANIGRAMMA.

ORGANIGRAMMA AZIENDALE
L'organigramma è il grafico che rappresenta le varie funzioni (COMPETENZA SPECIFICA DI OGNI SINGOLO MEMBRO ALL’INTERNO DELL’AZIENDA ) dei gruppi di persone che lavorano per un'impresa e i loro rapporti, tenuto conto che l'impresa funziona secondo rapporti gerarchici(ORDINE TRAMITE IL QUALE DEVONO CIRCOLARE LE INFORMAZIONI E I COMPITI ALL’INTERNO DELL’AZIENDA.)

Ci sono vari tipi di strutture:

  • STRUTTURA ELEMENTARE: il TITOLARE/IMPRENDITORE/PADRONE esercita direttamente il controllo economico, il potere di direzione e di coordinamento accentrando su di sé: strategie di impresa; gestione quotidiana attività operative; scelta collaboratori e loro coordinamento.
    La struttura organizzativa elementare è poco definita. Non c’è sviluppo dimensione verticale orizzontale e i ruoli sono intercambiabili. I vantaggi di questa struttura semplice sono che.
  • STRUTTURA PLURIFUNZIONALE: tipica delle imprese mono-prodotto. La direzione generale ha la funzione di coordinamento. Ci sono gli organi di line dove tutti sono dei dirigenti specializzati per ogni settore. E' una struttura vertigistica dove la caratteristica fondamentale e' l'EFFICIENZA- minimizzare le risorse(soprattutto quelle umane); esse sono infatti concentrate nello stesso dipartimento e sono specializzate in una certa funzione. In questo modo si evitano duplicazioni di personale non sempre impiegato a tempo pieno. Questa struttura tende a produrre le ECONOMIE DI SCALA in termini di costi quindi riducendo i costi di strutture e favorendo l'efficienza. E' una struttura lenta in termini di risposta nei confronti del mercato.Ha uno scarso coordinamento orizontale tra le varie unita' organizzative, ha una minore innovazione e sopratutto non consente di sviluppare le competenze manageriali integrate.
  • STRUTTURA DIVISIONALE: tipica delle imprese pluri-prodotto che operano su più mercati e che rivolgono la propria offerta a differenti target di clientela. Ha come obiettivo l'EFFICACIA quindi va nella direzione del MERCATO e del CLIENTE.
  • STRUTTURA A MATRICE

CRISTINA E MARIO

INSEGNANTE POZZATO 23/03/09

CICLO DI VITA DEL PRODOTTO

  • CRESCITA ( il prodotto comincia a conquiatare il suo spazio al interno del mercato)
  • MATURUTA'( il prodotto è ormai riconosciuto dal mercato)
  • DECLINO( il prodotto sta per essere sotituito dal consumatore con prodotti più interessanti. Le vendite cominciano a scendere)
  • ABBANDONO( il prodotto diventa obsoleto)

STRATEGIE DI POSIZIONAMENTO

Per posizionamento si intende l'insieme di iniziative volte a definire le caratterisitche del prodotto e a impostare il MARKETING MIX più addato per attribuire ad esso una determinata posizione nell'immaginario del consumatore. Esso può avvenire:

  • RISPETTO AD UN PRODOTTO CORRENTE( l'elemento che determina il posizionamento è funzione di quello che ha gia fatto la concorrenza)
  • IN FUNZIONE DI PARTICOLARI ATTRIBUITI AL PRODOTTO
  • IN FUNZIONE DI PREZZO DELLA QUALITA'( se l'azienda vuole mantenere alto il prezzo di un prodotto dev'essere in grado di fornire qualcosa d più e di migliore al consumatore)
  • RISPETTO ALL'USO( ci sono prodotti conosciuti per un solo tipo di utilizzo ma che con un attendo posizionamento possono essere anche proposti per usi diversi)
  • RISPETTO AL MERCATO OBIETTIVO
  • RISPETTO A UNA CATEGORIA DI PRODOTTI

TRADING UP e TRADING DOWN --> sono due tipi di strategie

TRADING UP --> arricchire la gamma di prodotti ( portafoglio prodotti) con modelli più cari e prestigiosi

TRADING DOWN --> inserire prodotti a prezzi più bassi rispetto a quelli già esistenti

POLITICHE DI PRODOTTO

Quando si parla di product mix di un'azienda si intende il suo portafoglio prodotti, vale a dire l'insieme dei prodotti ad essa realizzati;

Quando si parla di linea di prodotti si intende un gruppo di prodotti con caratteristiche similarI.

Oltre al trading up e il tradig down ci sono altre strategie:STRATEGIE DI VARIAZIONE DEL PRODUCT MIX :

  • ESPANSIONE DEL PORTAFOGLIO( vengono aggiunti nuovi prodotti a quelli già esistenti)
  • REDESIGN DEI PRODOTTI GIA' ESISTENTI( i prodotti vengono presentati al mercato sotto un nuova veste ad esempio un nuovo packaging)
  • RIDUZIONE DEL PORTAFOGLIO ( vengono eliminati prodotti in fase di declino e abbandono )

PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DI UN NUOVO PRODOTTO

Un prodotto puo essere definito nuovo quando :

  • è INNOVATIVO ( qualcosa totalmente nuovo rispetto a quello che c'era prima)
  • è SOSTITUTIVO di un prodotto già esistente
  • è IMITATIVO (è nuovo père l'azienda che lo propone ma non per il mercato)


TARGET: si intende quello specifico segmento di mercato (a ogni segmento occorre proporre un prodotto differenziato e che soddisfi le esigenze di coloro che appartengono ad esso) individuato da un insieme di carattertistiche comuni ai suoi appartenenti, cui il prodotto si rivolge.

I CAPITOLI CHE COMPONGONO IL PIANO DI MARKETING

  • trend (andamento) di settore: fenomeno che si manifesta più volte in quel determinato aspetto o settore
  • target: individua il numero potenziale di acquirenti e si individua in base alla fascia d'età, sesso, stato civile, livello economico abitudini d'acquisto, professione, stile di vita ecc...
  • concorrenza: c'è quella diretta nella quale il prodotto si rivolge allo stesso mercato (target) e quella indiretta nella quale il prodotto si rivolge a mercati diversi
  • design del prodotto: questo punto del marketing espone come il prodotto si presenta al consumatore
  • packaging: considerazioni analoghe al design
  • politica commerciale: non si tiene in considerazione solo il prezzo d'acquisto per il consumatore ma anche il prezzo che ilk prodotto assumerà per i vari intermadiari commerciali attraverso i quali si troverà a passare. Una volta individuato il canale distributivo adeguato, occorre prevedere la ploitica legata agli sconti, promozioni e prezzi.

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