venerdì 27 febbraio 2009

faq



- COSA SI INTENDE PER LODO?
Il lodo è tecnicamente un arbitrato in modalità di soluzione stra-giudiziale delle controversie civili e commerciali, svolta mediante l'affidamento di un apposito incarico ad uno o più soggetti terzi rispetto alla controversia, detti arbitri, normalmente scelti dalle parti, i quali producono una loro pronuncia, detta lodo, che contiene la soluzione del caso ritenuta più appropriata.
In parole più semplice vuol dire non avere un processo ordinario ma affidare la risoluzione di una controversia a qualcuno o qualcos'altro.In politica si dice di alcune leggi che intervengo per esempio per bloccare dei processi perché sostanzialmente è come se prendessero una risoluzione per un processo dato che si interrompe, anche se temporaneamente in questo caso.
Fonte:
genio.virgilio.it/questions/Cos_lodo_politica_giustizia_1862170546312/ - 80k –


- DI COSA SI OCCUPA IL GIUDICE ARBITRO?
ARBITRATO
È una procedura alternativa per la risoluzione delle controversie, prevista nel nostro ordinamento dal codice di procedura civile.
La decisione della lite viene demandata dalle parti al giudizio di un soggetto terzo rispetto agli organi di giurisdizione ordinaria, e la decisione, detta lodo arbitrale, ha gli stessi effetti del di una decisione del giudice di primo grado.
Si può ricorrere all’arbitrato se le parti hanno manifestato questa scelta al momento della redazione del contratto inserendo la “clausola arbitrale” oppure sottoscrivendo un compromesso arbitrale in un momento successivo a quello in cui la lite è sorta.
L’arbitrato può essere:
Rituale:, quando svolgendosi secondo le regole del codice di procedura civile, conduce ad una decisione, il lodo rituale, che ha efficacia di sentenza.
Irrituale: quando conduce ad una decisione, il lodo irrituale, che ha natura ed efficacia negoziale.
Di diritto: quando gli arbitri decidono secondo le norme di un certo ordinamento giuridico; Di equità: quando gli arbitri decidono non in base a norme di un determinato ordinamento giuridico, ma secondo criteri equitativi
Il principale vantaggio dell’arbitrato è che la controversia può essere risolta in tempi considerevolmente più brevi della giustizia ordinaria, il lodo infatti deve essere deliberato dal collegio arbitrale entro il termine stabilito dalle parti, o in mancanza entro 180 giorni dall’accettazione dell’incarico.
Le parti sono tenute ad osservare le determinazioni assunte dagli arbitri nel lodo, che, a partire dall'ultima sottoscrizione, è immediatamente vincolante. Il lodo obbliga anche quelle parti che sono rimaste assenti dal procedimento, a condizione che siano state messe in condizione di parteciparvi. In mancanza di spontaneo adempimento, la parte interessata può richiedere al giudice statale che il lodo, tramite una procedura assai semplice e rapida, venga dichiarato esecutivo. Il lodo acquisisce così la stessa forza di una sentenza pronunciata dal Giudice.Nell'ambito dei rapporti civili e commerciali internazionali, la pronuncia arbitrale ha una forza anche superiore a quella delle sentenze rese dai giudici statali, in quanto diverse convenzioni internazionali, la più importante delle quali è quella stipulata a New York nel 1958, consentono al lodo di essere agevolmente riconosciuto ed eseguito anche in stati diversi da quello in cui si è svolto il procedimento arbitrale o è stato pronunciato il lodo, a condizione che non vengano riscontrate gravi anomalie.
Il lodo arbitrale deve possedere una serie di requisiti è opportuno contenga
- l'indicazione delle generalità delle parti e dei loro difensori;
- l'indicazione della convenzione arbitrale;
- l'indicazione della natura “rituale” o “irrituale” del lodo, se il procedimento è soggetto alla legge italiana;
- l'indicazione della sede dell'arbitrato;
- l'indicazione delle domande proposte dalle parti;
- l'esposizione dei motivi della decisione;
- il dispositivo
- la decisione sulle spese del procedimento, con riferimento alla liquidazione compiuta dal Consiglio Arbitrale e sulle spese di difesa sostenute dalle parti;
- la data, il luogo e le modalità della deliberazione
Fonte: http://www.strictlylegal.biz/consulenza_procedura_civile.htm


Prof.ssa Cesano (lezione del 04/03/09) - Romina Presta



  • Cos'è un processo? Come si costruisce?

Il processo è un'insieme di attività grazie alle quali gli elementi in entrata (INPUT) si "trasformano" in elementi in uscita (OUTPUT)

Sistema di controllo

INPUT PROCESSO OUTPUT


Risorse:
Umane
Tecniche
Finanziarie

  • Cosa stabiliscono le norme?

Le norme stabiliscono COSA si deve fare e COME si deve operare (come deve essere svolta l'attività, uso di diagrammi di flusso e assegnare le responsabilità)

  • Cose'è il manuale della qualità

Il manuale della qualità è il biglietto da visita dell'azienda. essa comprende :

  1. la mission/scopo
  2. gli obiettivi
  3. l'oragnizzazione aziendale (organigramma)
  4. processi
  5. come deve essere fatto il riesame
  6. esclusioni di norma

Prof. Rossetto (Romina Presta)

  • Cos'è la fattura?
    La fattura è il documento fiscale obbligatorio che viene redatto dal venditore, titolare di Partita Iva, per comprovare l’avvenuta cessione di beni o prestazione di servizi e il diritto a riscuoterne il prezzo.

Tutte le fatture emesse devono essere annotate sul registro delle fatture emesse, tenendo conto delle seguenti scadenze:
entro 15 giorni dalla data di emissione, se si tratta di fatture immediate;
entro il termine di emissione della fattura stessa, se si tratta di fatture differite.
Ad esempio, una fattura immediata emessa il 3 maggio, deve essere registrata entro il 18 maggio; mentre una fattura differita emessa il 4 aprile, in riferimento a merce spedita il 29 marzo, deve essere registrata entro il 15 aprile.
E' da tenere presente, però, che per il calcolo dell'IVA a debito di un determinato mese, si fa riferimento al mese di consegna o spedizione della merce e non alla data di registrazione della fattura differita.
Le fatture vanno annotate in ordine cronologico, indicando i seguenti elementi:

data di emissione;
numero progressivo di emissione;
indicazione del cliente (nominativo o ragione sociale);
imponibile distinto per aliquota;
IVA distinta per aliquota.

Nel caso di operazioni non imponibili od esenti, come ad es. le fatture intra-Ue e le esportazioni, al posto dell'IVA va indicato il titolo di inapplicabilità ed il relativo articolo di legge.

  • Chi deve emettere la fattura?

Tutti i titolari di Partita Iva devono emettere fattura quando vendono un bene o prestano un servizio, a seconda dell'attività svolta. Ci sono tuttavia alcune esenzioni: se non è espressamente richiesto dal cliente al momento di effettuazione dell’operazione, il venditore è esonerato dall’obbligo di emettere la fattura nei seguenti casi:

commercianti al dettaglio;
agricoltori per beni di propria produzione;
prestazioni alberghiere;
somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;
autotrasporti di persone;
transito sulle autostrade;
coloro che prestano servizi in forma ambulante o nell'abitazione dei clienti.

Questi operatori hanno però l'obbligo di rilasciare al cliente altri documenti che servono al controllo fiscale, quali la ricevuta fiscale e lo scontrino fiscale

Cosa deve contenere la fattura?


La fattura deve essere emessa in due esemplari: l'originale, che va consegnato o spedito al cliente, e la copia che deve essere conservata dall'emittente (per un periodo non inferiore a 10 anni). La fattura deve contenere i seguenti elementi:
la data di emissione e il numero progressivo attribuito (che ad ogni inizio anno deve ripartire da uno);
i dati identificativi dell'emittente, che sono:
il nominativo o la ragione sociale, nel caso di società;
l'indirizzo;
il numero di partita IVA, il codice fiscale e l'iscrizione al Registro delle imprese;
i dati identificativi del compratore, che sono:
il nominativo o la ragione sociale, nel caso di società;
l'indirizzo;
il tipo di pagamento;
gli estremi dei documenti di trasporto, cioè data e numero progressivo dei DDT, se si tratta di fattura differita;
la natura, qualità e quantità dei beni ceduti;

il prezzo unitario dei beni e il prezzo complessivo (ottenuto moltiplicando quantità per prezzo unitario);
gli eventuali sconti;
l'aliquota e l'ammontare dell'IVA;
il totale fattura, che costituisce l'importo totale a debito del compratore.

Cos'è l'IVA?

L'I.V.A. è un'imposta indiretta, in vigore in tutti i paesi dell'Unione europea, che viene applicata sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi effettuate nel territorio dello Stato dai titolari di partita IVA.
L'IVA è stata istituita dal D.P.R. 26/10/1972 n. 633 ed è un'imposta che grava sul consumatore finale. Infatti per i titolari di partita IVA, l'IVA è neutra, cioè non è né un costo né un ricavo, in quanto essi compensano l'IVA che devono al fisco, cioè quella riscossa dalla vendita di beni o servizi, con l'IVA pagata ai fornitori con l'acquisto di beni o servizi. Dalla differenza si avrà un credito IVA, quando l'IVA sugli acquisti supera l'IVA sulle vendite, o un debito IVA nel caso contrario.
Le condizioni che devono verificarsi per poter applicare l'IVA sono:
presupposto oggettivo, tutte le operazioni che hanno per oggetto una cessione di beni o una prestazione di servizi;
presupposto soggettivo, cioè il soggetto che compie l'operazione, come i piccoli imprenditori, le società commerciali, i professionisti, etc. Pertanto i privati non sono soggetti d'imposta
;
presupposto territoriale, operazioni compiute nel territorio dove lo Stato esercita la sovranità.

Le caratteristiche principali dell'IVA sono:
è un'imposta indiretta, in quanto colpisce le manifestazioni di reddito derivanti da atti di scambio e di consumo;
è generale, in quanto riguarda tutti i contribuenti;
è proporzionale, in quanto viene calcolata mediante l'applicazione di aliquote che non variano al variare della base imponibile;
è un'imposta che comporta obblighi amministrativi, come ad esempio l'emissione di fatture, il rilascio di ricevute o scontrini fiscali, la registrazione delle fatture, le liquidazioni e i versamenti periodici.
In base alle norme che disciplinano l'IVA, esistono due tipi di operazioni commerciali:
Operazioni soggette ad IVA, cioè le cessioni di beni e le prestazioni di servizi, che si suddividono a loro volta in operazioni imponibili, non imponibili ed esenti:
le operazioni imponibili sono quelle operazioni sulle quali si calcola l'IVA in base alle aliquote vigenti.
le operazioni non imponibili sono quelle operazioni sulle quali non si calcola l'IVA per evitare una doppia tassazione, come le cessioni tra paesi dell'Unione europea e le esportazioni;
le operazioni esenti, invece, sono quelle operazioni su cui non si calcola l'IVA, ma che devono essere fatturate se ne viene fatta richiesta da parte del cliente al momento dell'operazione.
Operazioni non soggette ad IVA (non devono essere fatturate), cioè quelle operazioni che sono prive di uno o più presupposti (oggettivo, soggettivo o territoriale) necessari per l'applicazione dell'imposta (es.: le cessioni di denaro).

Come si calcola l'IVA?

Il calcolo dell'IVA
La base imponibile è l'importo sul quale viene calcolata l'IVA ed è costituito dall'ammontare che il cliente deve al venditore, comprensivo delle spese e degli oneri accessori. La base imponibile IVA è data dal prezzo della merce o della prestazione di servizio, dedotti eventuali sconti previsti nel contratto commerciale, aggiungendo le spese accessorie (ad esempio il trasporto o gli imballaggi).
Non concorrono a formare la base imponibile IVA gli imballaggi a rendere o gli interessi di mora dovuti per ritardi nei pagamenti. Sono, invece, esenti da IVA gli interessi per dilazioni di pagamento, quelli cioè concordati tra le parti al momento della stipulazione del contratto.
L'imposta IVA si calcola in modo percentuale sulla base imponibile. Se nella stessa fattura sono presenti merci soggette ad aliquote IVA diverse, è necessario distinguere chiaramente ogni imponibile, la corrispondente aliquota e l'imposta calcolata. (vedi esercitazioni)

Tipi di fattura: quali sono?

-D.D.T.
La fattura è il documento che attesta l'avvenuta esecuzione del contratto di vendita. Quando, però, essa è emessa in data successiva a quella di consegna della merce, la normativa fiscale impone che sia preceduta dall'emissione del documento di trasporto (D.D.T.).
Il DDT, introdotto con il D.P.R. 14/08/1996 n. 472, è il documento che accompagna i beni durante il trasporto. Esso ha sostituito la bolla di accompagnamento nella maggior parte dei casi di traslazioni di merci. Il DDT deve contenere i seguenti elementi:
la data di emissione e il numero progressivo attribuito;
i dati identificativi del venditore (cioè nominativo o ragione sociale, indirizzo e numeri di partita IVA, codice fiscale e iscrizione al Registro delle imprese);
i dati identificativi del compratore (cioè nominativo o ragione sociale e indirizzo);
la natura, qualità e quantità dei beni trasportati;
l'indicazione della ditta incaricata del trasporto, nel caso venga fatto da un vettore;
la data di effettiva consegna della merce, se questa avviene successivamente alla data di emissione del DDT.
L'indicazione della causale del trasporto è obbligatoria solo nel caso in cui sia diversa da "Vendita", ad es. Conto Lavorazione, Conto Riparazione, ecc.
I documenti di trasporto devono essere emessi in duplice esemplare, anche se, per ragioni organizzative della ditta venditrice, sono ammesse anche copie supplementari. La firma di chi ritira la merce, fatta sull'esemplare trattenuto dal venditore, non è obbligatoria, ma può rivelarsi molto utile nel caso di contestazioni tra le parti o in una causa legale.
-Fattura immediata
La fattura immediata deve essere emessa e consegnata o spedita al cliente (anche a mezzo di sistemi elettronici) entro lo stesso giorno di effettuazione della vendita o prestazione del servizio. Da ciò si evince che la fattura immediata non ha carattere accompagnatorio, per cui i beni venduti possono viaggiare senza alcun documento.
-Fattura differita
Quando i beni oggetto della vendita sono accompagnati dal documento di trasporto (DDT), si ha la fatturazione differita, che deve essere fatta entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettiva consegna della merce. Ad esempio, se il DDT viene emesso il 30 aprile ma la merce parte il 2 maggio, la fattura deve essere emessa entro il 15 giugno. Tuttavia nell'uso comune si preferisce emettere la fattura differita entro il mese di emissione dei documenti di trasporto. A discrezione dell'azienda emittente, poi, la fatturazione differita può essere riepilogativa, cioè raggruppare in un unico documento tutti i beni venduti ad uno stesso cliente nel corso dello stesso mese, con l'indicazione degli estremi dei documenti di trasporto.
-Fattura accompagnatoria
La fattura accompagnatoria riunisce in uno stesso documento gli elementi della fattura e le informazioni sul trasporto dei beni venduti; pertanto, come il DDT, accompagna la merce durante il viaggio.
-Nota di accredito e di addebito
La nota di accredito è il documento di rettifica redatto dal venditore per stornare, totalmente o parzialmente, importi precedentemente fatturati ad un cliente, ad esempio resi di merce o errori sui prezzi esposti in fattura.
La nota di addebito, invece, è il documento emesso dal venditore quando ha la necessità di integrare importi esposti in una fattura precedentemente emessa, ad esempio un prezzo inferiore a quello concordato con il compratore.
-Fattura pro-forma
La fattura pro-forma (poco usata e senza valore ai fini fiscali) non è una vera e propria fattura, ma una sorta di anticipazione di una fattura che verrà emessa in un secondo momento e viene usata solitamente nelle traslazioni con l'estero al fine di far ottenere al cliente delle aperture di credito dagli istituti bancari.
-Parcella e avviso di parcella
Questi tipi di documenti sono utilizzati dai liberi professionisti e dagli studi professionali.
La parcella è il documento equiparato alla fattura che espone le spese e le competenze relative ad una prestazione professionale ed è emesso ad effettivo pagamento del corrispettivo da parte del cliente.
L'avviso di parcella, invece, è il documento che precede l'emissione della parcella; non ha alcun valore fiscale e viene usato unicamente per informare il cliente sull'entità del compenso da pagare al libero professionista.

Cos'è il ciclo di vita di un prodotto? (Prof. Pozzato - Romina Presta)

Ogni prodotto ha un ciclo di vita in modo simile a ciò che accadere per gli esseri viventi.

L’introduzione si ha quanto il prodotto viene messo per la prima volta in distribuzione. Questo primo momento di vita può essere più o meno lungo. Se il prodotto non è nuovo, ad esempio, può passare molto tempo prima che la domanda inizi a crescere in modo rilevante. Invece, quando il prodotto è nuovo, esso non ha concorrenti sul mercato: di conseguenza il lancio può essere più facile e l’impresa può cercare di conquistare rilevanti quote di mercato e di creare una rete di distribuzione che sia in grado di far fronte alla fase successiva di sviluppo del prodotto. Sempre qualora si tratti di un prodotto nuovo, l’impresa può cercare di promuovere il prodotto senza bisogno di promuovere la propria marca.

Si passa alla fase successiva dello sviluppo quando il prodotto si diffonde tra i consumatori. E’ evidente che la crescita delle vendite porterà nuove imprese ad entrare nel mercato con la conseguenza che le aziende già presenti sul mercato tenderanno a modificare le proprie strategie di marketing cercando di differenziare l’immagine del proprio prodotto rispetto a quello della concorrenza. La diversificazione potrà riguardare anche i canali di vendita o i metodi della stessa.

Quando la concorrenza comincia a farsi sentire, inizia una fase detta di turbolenza: la presenza di molte imprese e il calo della domanda producono una riduzione dei profitti.

A questa fase segue quella della maturità che si manifesta quando si verifica un ulteriore calo della domanda e una competitività sempre più forte tra le imprese concorrenti.
L’impresa che per prima ha lanciato il prodotto deve difendere la propria quota di mercato ed evitare che la clientela passi alla concorrenza. Per fare questo deve investire maggiormente in promozione e pubblicità. Poiché, in questa fase, i prodotti delle diverse imprese concorrenti sono molto similari tra loro, diventa necessario investire maggiormente in ricerca e sviluppo al fine di migliorare i propri prodotti.

Si passa, infine, alla fase del declino quando le vendite subiscono un calo che potrà essere graduale o brusco. Le ragioni del declino possono essere molteplici: il cambiamento dei gusti dei consumatori, l’introduzione di nuovi prodotti sul mercato, l’innovazione tecnologica. I costi per tenere in vita il prodotto tendono ad aumentare, mentre i ricavi a ridursi: per questa ragione l’impresa non investe più su tale prodotto.

Al declino può seguire un’eventuale fase di rilancio qualora l’impresa riesca a trovare un nuovo campo di applicazione del prodotto orami in declino.

Registri Iva (Prof.ssa Rossetto)

Contabilità ordinaria
Al regime di contabilità ordinaria appartengono sempre, a prescindere da ogni altra considerazione, le società di capitali (società per azioni, società a responsabilità limitata, società in accomandita per azioni, società cooperative). Le società di persone (società in accomandita semplice, società in nome collettivo) e le imprese individuali possono appartenere al regime ordinario o a quello semplificato a seconda dell'ammontare dei loro ricavi. Il regime ordinario si applica nei casi di società di persone e di imprese individuali che, nell’anno solare precedente hanno conseguito ricavi pari o superiori a:
309.874,14 euro (600 milioni di vecchie lire) per le imprese aventi per oggetto la prestazione di servizi;
516.456,90 euro (un miliardo di vecchie lire) per le imprese che hanno per oggetto attività diverse dalla prestazione di servizi.

I contribuenti in contabilità ordinaria hanno l’obbligo di tenere i seguenti registri:
i registri IVA:
il registro dei beni ammortizzabili;
il libro giornale;
il libro degli inventari;
il libro mastro.
Contabilità semplificata
Le imprese in contabilità semplificata devono tenere:
i registri IVA:
il registro dei beni ammortizzabili (per le imprese in semplificata tale registro può essere omesso se le relative annotazioni sono effettuate sul registro IVA acquisti
).
Le imprese che presentano i requisiti per il regime semplificato possono comunque optare per il regime ordinario.Per i liberi professionisti il regime naturale è considerato quello semplificato a prescindere dall'ammontare dei loro ricavi; sussiste comunque la possibilità di optare per il regime ordinario.

Il professionista in contabilità semplificata deve tenere:
i registri IVA;
il registro incassi e pagamenti
.
Quest’ultimo registro deve essere tenuto per procedere alla determinazione del reddito. Esso può essere omesso se, sui registri IVA sono annotati, in apposite sezioni, le operazioni non soggette ad IVA rilevanti ai fini della determinazione del reddito. Inoltre è necessario annotare, a fine esercizio, l’ammontare globale delle somme non incassate e di quelle non pagate.I professionisti in contabilità ordinaria devono tenere, oltre ai registri IVA, anche il registro cronologico dei componenti di reddito e dei relativi movimenti finanziari.

Società:

Spa

La Società per azioni (S.p.A.) è una società di capitali, in cui le partecipazioni dei soci sono espresse in azioni dotata di personalità giuridica e con autonomia patrimoniale perfetta. Questo significa che il capitale sociale è frazionato in un determinato numero di titoli, ciascuno dei quali incorpora una certa quota di partecipazione ed i diritti sociali inerenti alla quota stessa.
In quanto società di capitali, le S.p.A. sono caratterizzate anche dall'autonomia patrimoniale perfetta, ossia dal massimo grado di autonomia patrimoniale. Il patrimonio della società, in altre parole, risulta essere completamente distinto da quello dei soci che, quindi, non sono chiamati a rispondere delle obbligazioni sociali.

Snc

La società in nome collettivo (o S.n.c.) è un tipo di società di persone disciplinato dagli artt. 2291-2312 del codice civile in cui tutti i soci rispondono solidalmente e illimitatamente per i debiti sociali (art. 2291 c.c.).

La responsabilità dei soci è illimitata in quanto rispondono con tutto il loro patrimonio personale per i debiti sociali ed è solidale in quanto i soci sono responsabili per l'intero debito e i creditori sociali possono pretendere il pagamento del credito da qualsiasi socio, che dopo aver estinto il debito, può esercitare l' azione di regresso nei confronti degli altri soci chiedendo il rimborso della loro quota, inoltre la responsabilità dei soci di una s.n.c è anche sussidiaria in quanto i creditori della società possono agire sul patrimonio personale dei singoli soci solamente dopo aver agito inutilmente sul patrimonio sociale.

S.a.p.a

È una società di capitali dotata di personalità giuridica; S.p.a. e s.a.p.a. sono accomunate dalla suddivisione del capitale in azioni, ma diversificate dalla dall’esistenza di due categorie di soci:
gli accomandatari, amministratori di diritto, rispondono solidalmente ed illimitatamente (in via sussidiaria: i creditori sociali possono agire nei confronti degli accomandatari solo dopo l'escussione infruttuosa del capitale sociale) delle obbligazioni sociali. In caso di violazione dei loro obblighi devono risarcire i danni alla società, creditori sociali e ai soci eventualmente danneggiati;
gli accomandanti, i quali rispondono nei limiti del conferimento e non possono amministrare la società.
Nella s.a.p.a la qualità di socio accomandatario e di amministratore non sono separabili mentre nella s.a.s. il socio accomandatario non è necessariamente amministratore; nella s.a.p.a. risponde solidalmente ed illimitatamente con gli accomandatari per le obbligazioni sociali, ma non è di diritto amministratore (le posizioni sono separabili). Nettamente diversa la responsabilità del socio accomandatario della s.a.p.a. che risponde per il periodo in cui mantiene l’ufficio di amministratore.

Srl

La Società a responsabilità limitata (S.r.l. o Srl) appartiene alla categoria delle società di capitali e che, quindi, risponde delle obbligazioni sociali solamente con il suo patrimonio (art. 2462 c.c.).


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